venerdì 3 ottobre 2014

Virtual Expo: una vetrina dell’EdC - Primo Giorno di LoppianoLab14

Foto di Domenico Dalmaso

 Con la Virtual Expo, il Polo Lionello Bonfanti ha aperto questa mattina la quinta edizione di LoppianoLab. Offre un tour tra le storie degli imprenditori e delle imprese che in Italia cercano di vivere i valori dell’Economia di Comunione e dell’economia civile.
Una proiezione video di presentazioni aziendali che accoglie i partecipanti per far conoscere da vicino le circa 50 aziende presenti in tutto il Paese.
I diversi dibattiti e convegni della mattinata si sono concentrati su tematiche economiche, politiche e sociali, che mettono al centro l’uomo, con uno sguardo al territorio locale e nazionale nelle esperienze imprenditoriali, in particolare la realtà dell’A.I.P.E.C. – Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione.
Il convegno A.I.P.E.C. , dal titolo “Un ponte tra economia, politica e lavoro”, è stato moderato dal giornalista Carlo Cefaloni che ha posto sul tavolo domande e provocazioni ai relatori intervenuti, tra cui Silvio Minnetti, presidente della sezione italiana del Movimento politico per l’unità; l’imprenditore e vice presidente dell’associazione Giovanni Arletti; Antonio Baldaccini, amministratore delegato UmbraGroup, e il giovane Gaetano Guzzardi, segretario generale A.I.P.E.C.
Ogni intervento si è rivelato un piccolo mattone per la costruzione di quel ponte fra vari ambiti che, oggi, devono necessariamente lavorare insieme in una logica di condivisione, partecipazione e integrazione. Per questo, c’è bisogno di un sostegno da parte della Repubblica “che ha il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”, come ha citato Guzzardi riprendendo l’art. 3 della nostra Costituzione.

Oggi, in Italia, che opportunità ha un’azienda virtuosa, quando esporsi diventa sinonimo di vulnerabilità? La risposta dal presidente del Movimento politico per l’unità Silvio Minnetti: “premiare le buone pratiche dei piccoli soggetti che insieme creano soggettività politica, entrando nella logica del noi e della cooperativa”. 

Di Roberta Formisano

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