LOPPIANOLAB 2015
UNA CULTURA
DELL’INCONTRO PER VINCERE LA PAURA
Al via il sesto laboratorio nazionale della società civile italiana. In
2.000 da tutto il Paese per progettarne il futuro. L’economista Bruni alla
Convention nazionale di Economia di Comunione: “Solo rigenerando le relazioni
si vince la paura e riparte l’economia”. Presentati due progetti economici a
sostegno dei giovani imprenditori e l’avvio di un corso di laurea in Economia
di Comunione presso il Catholic University Institute of Buea (CUIB) in Camerun.
Punta tutto
sulla prossimità, la “cultura della relazioni” la sesta edizione di LoppianoLab: 2.000 cittadini italiani, con rappresentanze europee
e continentali, tra cui numerosi giovani,
s’incontrano oggi e domani a Loppiano (FI), centro internazionale dei
Focolari in Italia in cui convivono da 50 anni centinaia di persone di una
sessantina di Paesi.
“Oltre la
paura. Cultura del dialogo, cittadinanza attiva, economia civile” è il titolo e
la prospettiva di quest’evento
promosso dal Gruppo editoriale Città Nuova, Polo Lionello Bonfanti-Economia di
Comunione (EdC), Istituto Universitario Sophia (IUS) e Centro internazionale di
Loppiano (FI).
“In questi
tempi difficili che l’umanità sta attraversando – dice Daniela Ropelato,
docente di Scienze Politiche allo IUS – la paura è una cattiva consigliera
perché concentra l’attenzione sui fattori negativi. È necessario prendere le
distanze, valorizzare la “cultura del noi” per saper cogliere ed elaborare
proposte positive”.
A LoppianoLab oggi si parla di Economia di Comunione alla
Convention nazionale “Generare e rigenerare. Imprese, beni comuni, persone”. In
Italia sono circa 200 le aziende – 700 nel mondo – che aderiscono e mettono al
centro dell’agire economico l’uomo e la dimensione relazionale e nel maggio
scorso si è svolto a Nairobi (Kenya) il congresso internazionale EdC.
“Mentre oggi
sfiducia e pessimismo frenano la ripresa in Europa e in Occidente, abbiamo
osato guardare l’economia con gli occhi dei giovani africani – ha esordito
l’economista Bruni. Se vogliamo contribuire alla rinascita dell’economia,
occorre rigenerare i territori, le famiglie, i rapporti, riscoprire e praticare
le virtù civili”. Geneviéve Sanze, economista centrafricana, ha raccontato la “vitalità” dell’economia di
comunione nel suo continente: ad oggi sono circa una trentina le aziende che
hanno aderito al progetto ed è nata una rete di sostegno ai giovani da parte
degli imprenditori EdC.
“A Nairobi
sono partiti anche due progetti economici ed è stata annunciata la nascita di un corso di laurea in Economia di
Comunione all’università CUIB (Catholic University Institute of Buea) in Camerun
– spiega Anouk Grevin, economista
(Università di Nantes e IUS): dal 2017
prenderà il via l’incubatore “Siobhan” a sostegno della nascita di nuove
aziende in Africa. Il secondo intitolato a François Neveux, pioniere francese
dell’EdC, metterà in contatto imprenditori di tutto il mondo, dando vita ad una
rete di accompagnamento economico e progettuale, indirizzata soprattutto ai
giovani imprenditori.
La
Convention economica continua nel pomeriggio con quattro workshop su imprese, ambiente e beni comuni con uno spazio
privilegiato dedicato ai giovani.
Alle 21.00
il programma della manifestazione prosegue con la serata culturale “Un’idea di persona, un’idea di società, un’idea di
economia. L’umanesimo di Antonio Rosmini” con gli interventi di Mons. Nunzio
Galantino, segretario generale CEI, Paolo Pombeni, storico e Vittorio Pelligra,
economista.
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stampa LoppianoLab:
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