venerdì 25 settembre 2015

Una cultura dell'incontro per vincere la paura


LOPPIANOLAB 2015
UNA CULTURA DELL’INCONTRO PER VINCERE LA PAURA

Al via il sesto laboratorio nazionale della società civile italiana. In 2.000 da tutto il Paese per progettarne il futuro. L’economista Bruni alla Convention nazionale di Economia di Comunione: “Solo rigenerando le relazioni si vince la paura e riparte l’economia”. Presentati due progetti economici a sostegno dei giovani imprenditori e l’avvio di un corso di laurea in Economia di Comunione presso il Catholic University Institute of Buea (CUIB) in Camerun.

Punta tutto sulla prossimità, la “cultura della relazioni” la sesta edizione di LoppianoLab: 2.000 cittadini italiani, con rappresentanze europee e continentali, tra cui numerosi giovani,  s’incontrano oggi e domani a Loppiano (FI), centro internazionale dei Focolari in Italia in cui convivono da 50 anni centinaia di persone di una sessantina di Paesi.
“Oltre la paura. Cultura del dialogo, cittadinanza attiva, economia civile” è il titolo e la prospettiva di quest’evento promosso dal Gruppo editoriale Città Nuova, Polo Lionello Bonfanti-Economia di Comunione (EdC), Istituto Universitario Sophia (IUS) e Centro internazionale di Loppiano (FI).
“In questi tempi difficili che l’umanità sta attraversando – dice Daniela Ropelato, docente di Scienze Politiche allo IUS – la paura è una cattiva consigliera perché concentra l’attenzione sui fattori negativi. È necessario prendere le distanze, valorizzare la “cultura del noi” per saper cogliere ed elaborare proposte positive”.
A LoppianoLab oggi si parla di Economia di Comunione alla Convention nazionale “Generare e rigenerare. Imprese, beni comuni, persone”. In Italia sono circa 200 le aziende – 700 nel mondo – che aderiscono e mettono al centro dell’agire economico l’uomo e la dimensione relazionale e nel maggio scorso si è svolto a Nairobi (Kenya) il congresso internazionale EdC.
“Mentre oggi sfiducia e pessimismo frenano la ripresa in Europa e in Occidente, abbiamo osato guardare l’economia con gli occhi dei giovani africani – ha esordito l’economista Bruni. Se vogliamo contribuire alla rinascita dell’economia, occorre rigenerare i territori, le famiglie, i rapporti, riscoprire e praticare le virtù civili”. Geneviéve Sanze, economista centrafricana, ha raccontato la “vitalità” dell’economia di comunione nel suo continente: ad oggi sono circa una trentina le aziende che hanno aderito al progetto ed è nata una rete di sostegno ai giovani da parte degli imprenditori EdC.
“A Nairobi sono partiti anche due progetti economici ed è stata annunciata la nascita di un corso di laurea in Economia di Comunione all’università CUIB (Catholic University Institute of Buea) in Camerun – spiega Anouk Grevin, economista (Università di Nantes e IUS): dal 2017  prenderà il via l’incubatore “Siobhan” a sostegno della nascita di nuove aziende in Africa. Il secondo intitolato a François Neveux, pioniere francese dell’EdC, metterà in contatto imprenditori di tutto il mondo, dando vita ad una rete di accompagnamento economico e progettuale, indirizzata soprattutto ai giovani imprenditori.
La Convention economica continua nel pomeriggio con quattro workshop su imprese, ambiente e beni comuni con uno spazio privilegiato dedicato ai giovani.
Alle 21.00 il programma della manifestazione prosegue con la serata culturale “Un’idea di persona, un’idea di società, un’idea di economia. L’umanesimo di Antonio Rosmini” con gli interventi di Mons. Nunzio Galantino, segretario generale CEI, Paolo Pombeni, storico e Vittorio Pelligra, economista.

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